viaggio teatrale attraverso i sermoni
Adattamento e traduzione dal tedesco di Alessandro Berti
Adattamento e traduzione dal tedesco di Alessandro Berti
I. Il tempio vuoto
Intravit Iesus in templum et coepit eicere vendentes et ementes
Noi leggiamo nel santo Vangelo che nostro Signore entrò nel tempio
E buttò fuori quelli che là compravano e vendevano
E agli altri che offrivano delle tortore e altre cose del genere disse:
Via questa roba, portatela via!
Perché Gesù buttò fuori quelli che là compravano e vendevano?
E ordinò a quelli che offrivano delle tortore di portarle via?
Non intendeva nient'altro che questo: che Lui voleva avere vuoto il tempio
Proprio come se avesse voluto dire: io ho un diritto su questo tempio
E voglio starci da solo, e lì dentro essere il re.
Cosa vuol dire?
Questo tempio
Dentro cui Dio vuole regnare con forza secondo la sua volontà
E' l'anima umana
Che Egli ha formata e creata perfettamente simile a se stesso
The né in cielo né in terra
Tra tutte le creature magnifiche che Dio ha così mirabilmente create
Ce n'è una che gli somigli così tanto quanto l'anima umana.
Lei sola gli somiglia così.
Ecco perché Dio vuole avere vuoto questo tempio:
Perché lì dentro non ci sia nient'altro che Lui solo.
Ecco perché questo tempio gli piace tanto: perché è così simile a lui
E ci sta così bene, così a suo agio in questo tempio, quando lì dentro è da solo!
Adesso state attente qua!
Chi erano le persone che là compravano e vendevano, e chi sono ancora?
State attente!
Adesso voglio parlare solo di persone perbene.
Però stavolta voglio indicare chi erano e sono ancora
Questi mercanti che compravano e vendevano in quel modo, e ancora lo fanno
E che nostro Signore buttò fuori, spinse fuori.
E lo fa ancora, sempre, con tutti quelli che comprano e vendono in questo tempio:
Non ne vuole lasciare dentro neanche uno.
Vedete, sono tutti mercanti
Quelli che si astengono dai peccati grossolani
Che vorrebbero essere gente per bene
E compiono le loro opere buone in onore di Dio
Come digiunare, vegliare, pregare e altre cose simili - ogni sorta di opera buona
E però le compiono proprio perché nostro Signore dia loro qualcosa in cambio
O faccia in cambio qualcosa di piacevole per loro: questi sono tutti mercanti.
Bisogna intenderlo in questo senso generale
Infatti loro vogliono dare una cosa in cambio di un'altra
E in questo modo commerciare con nostro Signore.
Da un commercio del genere sono fregati.
Perché tutto quello che possiedono
E tutto quello che sono in grado di fare
Se anche dessero tutto questo per Dio
Quello che hanno
E si svenassero completamente per Dio
Dio non sarebbe per questo tenuto a dare loro, o a fare per loro un bel niente
A meno che non lo voglia fare Lui liberamente
Perché quello che loro sono
Lo sono grazie a Dio
E quello che hanno
Lo hanno da Dio, e non da loro stessi
Perciò Dio non deve loro assolutamente niente in cambio delle loro opere e dei loro doni
A meno che non lo voglia fare lui liberamente per sua grazia
E non per le loro opere né per i loro doni
Perché loro non danno niente di proprio
E neanche agiscono da se stessi,
Come Cristo stesso ha detto: senza di me non potete fare niente.
Sono persone davvero stolte, queste che vogliono commerciare così con Nostro Signore
Della verità sanno poco o niente.
Ecco perché Nostro Signore le buttò fuori dal tempio, le spinse fuori.
La luce e le tenebre non possono esistere assieme.
Dio è la verità e una luce in se stesso.
Allora quando Dio arriva in questo tempio, caccia via l'ignoranza, cioè le tenebre
E si rivela con luce e con verità.
Allora se ne vanno i mercanti, quando la verità è riconosciuta
E la verità non desidera alcun mercanteggiare.
Dio non cerca il proprio bene,
In tutte le sue opere è puro e libero e le compie per vero amore.
Allo stesso modo fa chi è unito a Dio:
Rimane puro, libero in tutte le sue opere,
E le compie soltanto per l'onore di Dio, e non cerca il proprio bene
E Dio le compie in lui, in lei
Dico ancora di più:
Fino a che una persona, in tutte le sue opere
Cerca una qualsiasi delle cose che Dio può donare
O vuole donare
E' uguale a questi mercanti.
Se tu vuoi essere completamente libero da questo mercanteggiare,
Così che Dio ti lasci dentro il tempio,
Devi fare tutto quello che sei in grado di fare in ogni opera
Puramente
E solamente
A lode di Dio
E devi rimanerne così slegato com'è slegato il nulla, che non è né qui né là.
Non devi desiderare niente, niente in cambio.
Quando operi così, allora le tue opere sono spirituali e divine
E allora i mercanti sono cacciati via dal tempio
Finalmente
E Dio è da solo là dentro
Fino a che compi le tue opere
Perché vuoi il regno dei cieli, vuoi Dio
Perché vuoi la beatitudine eterna
Tu non vivi davvero giustamente
Sì, si può anche accettarti così
Però non è la cosa migliore.
Perché davvero se uno pensa di ricevere di più
Nell'interiorità, nel raccogliersi
In un raptus dolcissimo
In una grazia particolare di Dio
Se uno pensa di ricever più così
Che non davanti al camino o nella stalla
Allora è come se tu prendessi Dio
Gli avvolgessi un mantello sulla testa
E lo spingessi giù, sotto una panca
Perché chi cerca Dio in un solo modo
Prende il modo e perde Dio
Che è nascosto nel modo.
Invece chi cerca Dio senza modo
Lo coglie così com'è in se stesso
E una persona così vive col Figlio
Ed è la stessa vita.
Chi domandasse alla vita
Anche per un migliaio d'anni: perché vivi?
E lei potesse rispondere
Non direbbe nient'altro che questo: vivo
Per vivere
La vita vive del suo stesso fondo
Sgorga da sé, la vita vive di se stessa, così:
Senza perché
Chi domandasse a una persona vera
Che fa le cose fino in fondo: perché
Tu compi le tue opere?
Per rispondere bene
Dovrebbe dire: compio le mie opere
Per compierle
Là dove termina la creatura
Dio inizia ad essere.
Dio desidera da te soltanto questo
Che tu esca fuori da te stesso
Secondo il tuo modo d'essere creaturale
E che tu lasci Dio essere Dio in te.
Esci completamente da te stesso per Dio
E Dio uscirà completamente da se stesso per te.
Quando entrambi escono da loro stessi
Quel che rimane è un Uno, semplice.
In questo Uno, il Padre genera suo Figlio nella più intima fonte.
Qui il fondo di Dio è il mio fondo
E il mio fondo è il fondo di Dio.
Qui io vivo di quel che mi è proprio
Come Dio vive di quel che gli è proprio.
E' a partire da questo fondo più intimo
Che tu devi operare tutte le opere:
Senza perché.
II. La nascita ininterrotta
C'è una forza nello spirito che è libera
Lei sola
A volte ho detto che è una guardia dello spirito
A volte ho detto che è una luce dello spirito
A volte ho detto che è una piccola scintilla
Ma adesso dico: no, non è né questo né quello
Però è qualcosa
Ma di più elevato su questo e su quello
Di quanto il cielo si elevi sulla terra
Perciò adesso la chiamo in un modo più nobile
Di quanto io abbia mai fatto fino ad ora
Anche se questa forza di cui dico
Se la ride della nobiltà e di ogni altro modo
E' superiore a tutto questo
E' libera dai nomi
E' spoglia di ogni forma
Del tutto pura e libera
Come Dio è puro e libero in se stesso
Così del tutto una e così semplice
Come Dio è uno e semplice
Tanto che in nessun modo
Uno riesce a guardarci, lì dentro
In questa stessa forza di cui parlo
Lì Dio fiorisce
Verdeggia con la sua divinità
E lo spirito in Dio
In questa stessa forza
Il Padre genera il suo unico Figlio
In così piena verità come in se stesso
Perché egli vive davvero in questa forza
Ah se poteste riconoscerlo col mio cuore
Comprendereste fino in fondo quel che dico
Perché è vero
E' la verità stessa che lo dice
Il Padre genera suo Figlio dentro l'anima
Come dentro la sua propria natura
E lo genera perché l'anima ce l'abbia
Come qualcosa di suo
L'essere stesso del Padre sta in questo:
Generare suo figlio dentro l'anima
Un giorno mi hanno chiesto: cosa fa il Padre nei cieli?
Io ho risposto: genera suo Figlio
E quest'atto è per lui così piacevole, ne gode così tanto
Che non fa altro che generare suo Figlio
Ed entrambi fanno fiorire lo Spirito Santo
Dio deve dare se stesso a me così tanto
Quanto appartiene a sé
Sennò io non ho niente, niente ha gusto per me
Però chi vuol ricevere dall'alto
Deve necessariamente essere in basso, in umiltà
Vera umiltà
Chi non è in basso
E pienamente in basso
Non avrà e non riceverà niente di niente
Se hai di mira te stesso, in qualche modo o qualsiasi altra cosa
Tu non sei in basso e non ricevi niente
Ma se sei in basso
Pienamente
Allora anche riceverai pienamente
Perfettamente
E' la natura di Dio quella di dare
E il suo essere stesso sta in questo:
Dare
A noi
Se siamo in basso.
Se l'uomo si abbassa
Dio nella sua bontà non può resistere
E scende, cola giù nell'uomo umile
E al più piccolo di tutti si comunica
Nel modo più grande
E si dà a lui completamente.
Quello che Dio dà è il suo essere
E il suo essere è la sua bontà
E la sua bontà è il suo amore.
Il fuoco trasforma in sé
Quello che gli buttiamo dentro
Che prende la natura del fuoco
Non è il legno che trasforma in sé il fuoco
E' il fuoco che trasforma in sé il legno
Quando il fuoco è al lavoro
Incendia, infiamma il legno
E lo assottiglia, lo cambia
E lo priva di peso, di freddezza, di umidità, durezza
E rende il legno più e più simile a sé, al fuoco
Però né il fuoco né il legno
Sono placati, soddisfatti
Fino a che il fuoco non genera se stesso dentro il legno
E gli comunica la propria natura e il proprio essere
E così adesso tutto è un solo fuoco
Entrambi un'unica cosa
Non differenti, senza più, senza meno.
Ecco perché prima che si arrivi a questo punto
C'è sempre fumo, affanno, crepitìo
Combattimento
Tra fuoco e legno
Ma quando ogni dissimiglianza infine è tolta
Portata via
Allora il fuoco s'acquieta e il legno tace.
III. Una vergine, una donna
Oggi finisce il mio tempo qui da voi
Mi avete chiesto, prima di partire
Di dire due parole
Attorno al santo Vangelo di domenica
Che è la festa dell'Assunta
Intravit Iesus in quoddam castellum dice san Luca
Nostro Signore Gesù Cristo salì su
In un piccolo castello
E lì fu accolto da una vergine
Che era una donna
State attente a questa parola: vergine
Necessariamente doveva essere una vergine
Quella persona da cui Gesù fu accolto
Vergine vuole dire una persona
Che è libera da tutte le immagini estranee
Così libera com'era libera
Quando ancora non esisteva
Ma come può, direte voi, una persona che è nata
E che è arrivata all'età della ragione
Essere così libera da tutte le immagini
Come quando ancora non esisteva
E allo stesso tempo conoscer molte cose
Che sono tutte immagini
Allora come può essere libera?
Ecco l'insegnamento che voglio darvi:
Se io anche fossi dotato di un intelletto
Capace di abbracciare tutte le immagini
Che l'intera umanità finora ha accolto
Così che tutte
Adesso stessero dentro il mio intelletto
E io però non ne sentissi neanche una come mia
E non ne avessi afferrata neanche una
Come qualcosa che appartiene a me
Se in questo stesso momento
Io fossi vuoto e libero per Dio
E la sua amata volontà, per compierla
Ininterrottamente
Allora veramente sarei vergine
Nessun ostacolo mi verrebbe dalle immagini
Esattamente come quando non esistevo
Non ancora
Dico di più: che la persona sia vergine
Non toglie niente, niente, assolutamente
A tutte le opere che compie
Ma tutto questo la lascia pura, libera
Senza ostacoli alla suprema verità
Così come Gesù è vuoto, libero
E puro in se stesso
Come dicono i maestri: l'esser simili
E solo l'esser simili
E' il presupposto di un'unificazione
Ecco perché deve esser puro, vergine
Chi vuole accogliere il puro Gesù.
Adesso state attente
Se però questa persona fosse vergine
Continuamente
Non porterebbe nessun frutto
Se deve diventare feconda
Allora è necessario che sia donna.
Donna è il nome più nobile
Che si possa aggiungere all'anima
Molto più nobile che vergine.
Che una persona Dio lo accolga in sé, è bene
E in questa capacità di accogliere è vergine
Che però Dio diventi fecondo dentro lei
E' meglio
Perché un dono ricevuto che dà frutto
Questa sì che è riconoscenza per quel dono
E qui lo spirito è donna
In questa riconoscenza che di nuovo partorisce
Qui dove lo spirito dà alla luce Gesù
Di nuovo
Dentro il cuore paterno di Dio
Molti buoni doni
Vengono accolti nella verginità
Però non vengono rigenerati in Dio
Dalla fecondità della donna
Con una lode riconoscente
Questi doni si guastano
E spariscono, tutti
Così l'uomo non diventa né più felice
Né migliore
E la sua verginità non gli serve, a niente
Perché oltre al suo esser vergine non va
Non si fa donna
In piena fecondità.
Peccato!
Una vergine
Che è una donna
Che è libera, slegata
Senza nessun attaccamento
Lei è per tutto il tempo
Altrettanto vicina a se stessa che a Dio
Questa vergine
Che è una donna
Riesce a portare a compimento questo frutto
E questa nascita
Generando e diventando feconda
A partire dal fondo più nobile
O per dir meglio: a partire da quello stesso fondo
Dal quale il Padre genera la sua Parola eterna
Da cui questa vergine
Che è una donna
E' resa feconda
E compartecipe a questo generare.
Perché Gesù, luce e riflesso del cuore paterno
E' unito a lei e lei a Lui
E lei fa luce e brilla insieme a Lui
Come un unico Uno
Come una luce pura, chiara
Dentro il cuore paterno.
Che Dio ci aiuti ad esser questo piccolo castello
In cui Gesù infine salga e lì sia accolto
E in noi dimori eternamente.
Amen
2 commenti:
Ero presente alla messa in scena di Maestro Eckhart a Magenta, ma non sono intervenuta al dialogo finale, perchè troppo insicura. Sono rimasta estasiata da questo spettacolo!
Per due motivi: perchè non conoscevo Meister Eckhart se non dagli studi scolastici e perchè la resa teatrale mi è sembrata geniale. La scena della nascita (dell'Agnello?) è stata molto coinvolgente, con la figura femminile che conduce, sostiene e guida ...
E prima ancora quel Dio che assume la piccolezza umana mi pare una riflessione molto attuale. Sono solo due piccoli esempi di ciò che mi ha colpita. Aver trovato poi qui i testi è stata una gioia!
Rendere la mistica cristiana in modo così poetico è veramente una grande cosa! Auguri per il futuro.
Grazie Alessandra! Le tue parole danno molta forza, spero di tornare a Magenta nei prossimi anni, siete stati un pubblico attentissimo e partecipe! Se vuoi scrivimi alessandroberti.mail@gmail.com
Se poi vorrai curiosare nel mio nuovo progetto, UN CRISTIANO, tutto in Emilia per ora, non esitare a venire!
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